Recensione di Korg Pa3X su Strumenti Musicali (Novembre 2011)

Se vi capita di passare in questi giorni in un’edicola, fra quelle ben fornite di riviste e periodici, sappiate che il numero di novembre del mensile Strumenti Musicali include una preziosa recensione di Korg Pa3X la recente ammiraglia arranger di cui abbiamo già fatto cenno in questo blog in diverse occasioni:

  • Al momento del lancio mondiale nel corso della fiera del Winter NAMM 2011.
  • Qualche settimana dopo, per riportare i primi commenti da parte del mondo degli appassionati di arranger workstation.
  • E infine per segnalare la presentazione italiana da parte di Raffaele Mirabella nei principali negozi di strumenti musicali.

Per tornare a questa ultima recensione, l’autore è Riccardo Gerbi, esperto di tastiere e dintorni per la rivista cartacea suddetta, nonché graditissimo critico di questo stesso blog che state scorrendo proprio ora. Se desiderate leggere una panoramica sommaria ma completa su Korg Pa3X, non posso che esprimervi l’invito alla lettura personale di questa recensione. Il prezzo di copertina di SM è di 5,90 Euro e potrebbe sembrare elevato, tuttavia dobbiamo riconoscere che è in linea con il listino dei mensili abitualmente in edicola e che, per completezza di informazione, nello stesso numero troverete anche la recensione del sintetizzatore Roland Jupiter 80 a firma di Giulio Curiel.

Da parte mia vorrei sottolineare alcuni aspetti particolari di Korg Pa3X che mi hanno incuriosito durante la lettura dell’articolo stesso e che, grazie al successivo contributo epistolare di Riccardo Gerbi, posso ora condividere con voi:

  1. Innanzi tutto il Chord Sequencer. Trattasi di una funzione mutuata dalle workstation e già presente su taluni arranger (non molti, a dire il vero). Il Chord Sequencer consente di registrare/riprodurre una progressione di accordi per eseguire con più scioltezza parti solistiche a due mani.
  2. E poi l’Audio Chord Sequencer. Il concetto di base è semplice: interpreta ed estrae gli accordi da un file audio MP3 per controllare l’armonizzazione del Vocal Processor.
  3. Riguardo ai cambi di accordo, si ha la sensazione personale che Korg Pa3X sia più “umana” rispetto gli arranger precedenti di casa Korg. E che quest’ultima produzione sia capace di perdonare qualche sbavatura rispetto a Pa2X e Pa800. Mi sembra un’ottima cosa, da confrontare al più presto con la migliore naturalezza esecutiva che è possibile ottenere dagli stili Yamaha per non parlare della massima naturalezza che sinora appartiene ancora a Roland (ovviamente questo è un giudizio personale dell’autore di questo blog).
  4. In ogni caso per quanto concerne Fill In e cambi di pattern, Riccardo Gerbi suggerisce sempre di sfruttare i Pad per rendere meno traumatici i passaggi: del resto gli arranger  Korg che supportano il formato audio, possono offrire molto. Insomma, c’è veramente da divertirsi per chi sa “spremere”.

Addendum postumo: la recensione citata in questo articolo è ora disponibile su web. Fate clic qui per scaricare il file PDF.

Per finire, ricordo a tutti voi che i numeri arretrati della rivista Strumenti Musicali sono consultabili su web gratuitamente: ad esempio, alla data attuale potete consultare con libertà la recensione di Riccardo Gerbi in merito all’altra grande ammiraglia sul mercato: Yamaha Tyros 4, uscita sul numero di febbraio di questo stesso anno. Ne abbiamo già parlato in questo blog, e sono sicuro che qualcuno fra di voi lo ricorderà. Alla fine potete fare il vostro confronto, non male, vero?

3 pensieri su “Recensione di Korg Pa3X su Strumenti Musicali (Novembre 2011)

    1. Renatus Autore articolo

      Ciao Riccardo!
      Grazie della tua attenzione. Devo dedurre forse che il prossimo numero di SM “nasconde” qualcosa di interessante per gli appassionati di arranger… vediamo vediamo.
      Re’

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      Rispondi
  1. Pingback: Korg Pa3X a 61 tasti: prorogata la promozione invernale | Tastiere arranger

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