Memoria storica degli arranger Solton

Qualche settimana fa, dopo aver pubblicato in questo blog la cronologia degli arranger Ketron (un elenco di modelli confermato direttamente dall’azienda di Ancona), avevo ricevuto una discreta serie di messaggi da parte di affezionati lettori del blog, che mi comunicavano il loro disappunto perché in quella lista non erano stati menzionati i prodotti storici antecedenti al 1992, quelli che erano stati immessi sul mercato con il marchio della tedesca Solton. È noto infatti che, originariamente, Ketron aveva lavorato in qualità di consociata con Solton per la produzione di numerosi strumenti musicali, la cui ricerca e sviluppo avevano rappresentato il banco di sperimentazione da cui sono potuti uscire sul mercato gli arranger successivi della serie MS dal 1992 in poi.

Oggi, per rispondere alle segnalazioni ricevute, faccio ricorso ad un prezioso contributo scritto da Giorgio Marinangeli in persona. Giorgio è una vecchia conoscenza degli appassionati di arranger: già in passato, ai tempi in cui lavorava in Ketron, ci ha concesso un paio di interviste ricche di informazioni utili. In questa occasione, leggiamo insieme il suo excursus storico sui prodotti marchiati Solton. Immagino che la condivisione di questa memoria farà piacere a chi ha suonato quegli strumenti negli anni ottanta del secolo scorso.

Buona lettura.

Autore: Giorgio Marinangeli

Il lancio avvenuto nel 1992 di MS5 ha rappresentato sicuramente una pietra migliare nella storia delle tastiere-arranger di moderna concezione, ma Ketron aveva ideato e realizzato unità di accompagnamento automatico molti anni prima. Per conoscere a fondo la storia di Ketron e avere un’idea completa della storia degli arranger prodotti da quest’azienda, si deve tornare indietro al lontano 1981. Erano gli anni degli organi con i suoni di flauto e le percussioni, ma ad Ancona si “carrozzavano” gli strumenti con sezioni di accompagnamento automatico che, all’epoca, avevano del rivoluzionario: sono servite da spunto per tutte le altre aziende, comprese le nipponiche; i giapponesi a quei tempi non sapevano niente degli arranger.

Quei prodotti erano marcati con il nome di Solton (credo per questioni commerciali), ma tutti gli strumenti erano progettati e prodotti più o meno dallo stesso team che ancora oggi produce le attuali ammiraglie di casa Ketron.

Vado a memoria e spero di non commettere troppi errori: quando ricordo che uno dei primi prodotti fu il Monarch, un organo dotato di un’unità di accompagnamenti ritmica ed armonica analogica che per l’epoca suonava molto bene.

Solton Monarch

Seguirono altri modelli più o meno simili ma il successivo punto di svolta arrivò intorno al 1984: il P600. Si trattava sempre di un organo elettronico, ma questa volta dotato di un’unità di accompagnamento che per la prima volta introduceva suoni campionati in PCM per gli strumenti percussivi. Si passava dai suoni fatti con i generatori di rumore bianco/rosa a vere e proprie “registrazioni” audio memorizzate nelle eprom dello strumento e che risultavano molto credibili. Inoltre, P600 offriva la possibilità di controllare singolarmente i singoli strumenti e registrare anche pattern nuovi da utilizzare per le proprie performance.

Solton P600

Da quella famiglia è derivato il Super Polyvox, ovvero una delle prime fisarmoniche elettroniche dotate di suoni ed accompagnamenti con i quali era possibile sostenere un’intera serata musicale completamente da soli. Era iniziata l’era dell’one-man-band!

Solton Super Polyvox

Il sottoscritto, ancora adolescente, ne possedeva una (fu un regalo di mio padre che la acquistò al posto di nuova auto: credo che infatti costasse più o meno come un’automobile media dell’epoca). L’ho utilizzata e trascinata su e giù dai palchi delle feste e delle piazze della mia zona per anni e anni.

Il passo successivo è stato il Programmer24, uno strumento che ha fatto la storia degli arranger e che è stato sicuramente il primo punto di riferimento per tutto il settore. Strumenti come Elka OBM5 o anche il Pro-E di Roland devono sicuramente molto a questo prodotto. Se gli si abbinava un MDR16 (il capostipite di tutti i lettori di basi midi che sarebbero seguiti negli anni successivi), si poteva realizzare un setup strumentale con il quale suonare nelle discoteche, nelle sale da ballo, nei piano bar ed essere sempre pronti per ogni tipo di sound o esigenza musicale. Il Programmer24 era veramente una grande macchina; guardate in questo video che cosa ci si può ancora fare.

Seguirono poi l’Arranger Plus (unità arranger con la possibilità di espansione: era possibile aggiungere banchi di memoria con nuovi ritmi e nuovi accompagnamenti), il TS4 in formato rack ed il suo fratello a 49 tasti il TS4K.

Solton TSK4

E poi l’Artist 2000: unità di accompagnamento per fisarmoniche elettroniche e sicuramente qualche altro prodotto che potrei aver dimenticato.

Solton Artist 2000

Ovviamente, nel frattempo, l’azienda ha prodotto anche synth e tastiere elettroniche come l’ottimo Project100 o il K160, diverse altri expander e diavolerie varie.

Il marchio Solton è apparso sui prodotti Ketron fino al 2000 e al modello X8 in particolare. Le due aziende hanno ufficialmente divorziato nel 2003: Solton esiste ancora oggi in Germania e si occupa prevalentemente di sistemi di amplificazione Pro Audio. Qui potete leggere la sua storia, in breve.

20 pensieri su “Memoria storica degli arranger Solton

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  5. Aldino

    Salve e… complimenti per l’interessante articolo. Sto cercando di riparare un bellissimo Solton Polivox e chiedo cortesemente come, dove, se è possibile avere lo schema elettrico o qualche consiglio. Mi dispiacerebbe portarlo in discarica.
    Grazie 1000.

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      1. Flavio

        Ho provato tramite il sito, ma non c’è modo di contattarli perché sono in ferie! #facepalm
        Hai tu magari un indirizzo email a cui scrivere?

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  6. Flavio

    Ciao!
    Ma il Super Polyvox è somigliante al Programmer 24 in qualche modo?
    Ed è vero che nell’organo 600C vi è inclusa la sezione ritmica del Programmer 24?
    Grazie e saluti,
    F.

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    1. Gianluca Tracchi

      Assolutamente si per il P600C e Programmer 24, (li ho entrambi). Il SuperPolivox non lo conosco ma credo sia una specie di expander controllato dalla relativa fisarmonica midi.

      Gianluca

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  9. ale

    ciao e grazie per le preziose info
    ma il solton arranger plus ha gli stessi suoni del programmer 24? intendo come basso, organ e drum kit, poi mi sa mancano gli strings (forse) nell arranger plus

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    1. Flavio

      Si, gli archi (strings) non ci sono sull’Arranger Plus. E se ricordo bene, di conseguenza, manca anche il chorus analogico.
      Chiaramente il Programmer24 ha il vantaggio di avere l’uscita stereo “general”… altra differenza credo di ricordare che sia la programmabilità del sequencer sul Programmer 24 (che non c’è sull’Arranger Plus).

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  10. Vincenzo Petruccelli

    Buongiorno, a chi posso rivolgermi per un controllo del mio polivox da applicare alla mia fisarmonica Solton 120 ho provato a collegarlo ma non dà segni?

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