E’ un momento importante.
E’ arrivato per Korg il tempo di rinnovare il proprio assortimento di arranger workstation. Siamo giunti infatti all’annuncio della quarta generazione della serie Pa. E’ l’inizio di una nuova stagione che durerà presumibilmente altri quattro-cinque anni: del resto la terza serie di tastiere Pa si era presentata nel tempo con il lancio cadenzato di diverse variazioni dello stesso tema: se ricordate, Korg aveva avviato le danze con l’ammiraglia Pa3X Pro nel 2011; si era poi dedicata alla versione portatile (Pa600 nel 2012), successivamente è apparso il modello medio a 61 tasti (Pa900 nel 2013) e a 76 tasti (Pa3X Le nel 2014), senza trascurare di mettere sul mercato la versione economica ridotta all’osso (Pa300 nel 2014), per poi chiudere in bellezza con la variante pianoforte digitale (Havian 30 solo qualche mese fa, nella primavera del 2015).
Ora la musica cambia e vediamo insieme che cosa succede con il primo modello della nuova serie, Pa4X:
- Come da tradizione, la nuova serie parte con un modello di classe ammiraglia: lo strumento si presenta con una scocca elegante in alluminio ed è disponibili in due versioni: 76 o 61 tasti. La tastiera è semi-pesata e prevede l’aftertouch. Sembra che lo strumento sia già suonabile a distanza di un minuto dall’accensione: è un record per Korg, i cui prodotti erano celebri per i tempi biblici di avviamento.
- Lo schermo grafico a colori con touch screen ha dimensioni capaci (7”) ed è inclinabile: l’interfaccia grafica è stata ridisegnata al fine di rendere più semplici le operazioni e poter lavorare anche in condizioni di illuminazione più critiche. E’ evidente il desiderio di competere con l’ineguagliabile schermo di Tyros 5.
- La generazione sonora è rinnovata e il vecchio sistema di sintesi EDS è ora rimpiazzato dal nuovo EDS-X (Enhanced Definition Synthesis-eXpanded): questa tecnologia è simile alla VMT già presente su Korg Kronos. La tabella di campioni PCM è stata espansa e svecchiata: 1500 suoni di fabbrica, generatore dedicato ai suoni d’organo Hammond, il sistema DNC (Defined Nuance Control) potrà essere controllabile da tre tasti, dal joystick e dal ribbon per ottenere gli effetti naturali che nel mondo Yamaha sono prodotti dalle voci Super Articulation!; è disponibile un nuovo suono di pianoforte da concerto di cui si dice un gran bene sono inclusi altri suoni di piano elettrici già presenti su Korg SV-1. Non manca il solito campionatore per registrare nuovi suoni oppure per importare altri campioni nei formati standard Wav, Aiff e SoundFont e che può contare su una memoria utente di 400MB.
- Nella sezione arranger, gli stili di bordo sono più di 500 e sono il frutto parziale dello sviluppo di diversi stili nuovi tuttavia, nella stragrande maggioranza, sono il risultato del remix di stili presi dal repertorio Korg e già pubblicato sui precedenti modelli.
- Molto interessante, e tutta da scoprire, è la nuova funzione software di conversione degli Standard MIDI File in stili di accompagnamento: sembra sia sufficiente avviare il convertitore per ottenere in una manciata di secondi uno stile eseguibile. Sono curioso di capire il livello di qualità nell’integrazione dei vari pattern nei passaggi da un Main ad un Fill-In e viceversa.
- E’ da approfondire anche la Keyboard Set Library che rappresenta una raccolta di alcuni suoni, che possono essere così richiamati rapidamente per suonare.
- Le possibilità dei processori di effetti sono al top del mercato degli arranger consentendo 4 effetti Insert e 3 Master per le parti di accompagnamento, un effetto Insert e 2 Master per le Keyboard Tracks; è altresì disponibile la suite Waves MAXXAUDIO Mastering Suite.
- Viene mantenuta la registrazione in formato audio MP3 completa, utilizzando persino anche un altro file MP3.
- Il disco fisso è presente di serie solo per la versione a 76 tasti; è opzionale nella tastiera a 61 tasti. Oltre a memorie USB è possibile inserire anche una propria scheda MicroSD.
- Sorvolo sui tanti gingilli ereditati dalle serie precedenti (sono così tanti!), cito ancora il Chord Sequencer utile per riprodurre progressioni armoniche ed automatiche nel controllo dei pattern degli stili: ora le sequenze di accordi possono essere salvate in ogni stile e nel SongBook. Per tutto il resto, vi rinvio alla lettura della scheda tecnica e conoscere così tutti i dettagli.
In breve, siamo di fronte all’ennesimo restyling di facciata oppure questa volta è possibile assistere a un considerevole balzo tecnologico in avanti? E’ presto per dirlo, probabilmente una via di mezzo. Mi sembra piuttosto di intuire che la filosofia Korg non sia cambiata e Pa4X prosegua nel canale della consuetudine aziendale: produrre strumenti innovativi dalle notevoli capacità hardware e software in cui si cerca di infilare dentro un po’ di tutto, strizzando l’occhio a favore dei professionisti dell’intrattenimento, ai musicisti programmatori e a chi cerca sempre il meglio senza badare a spese: ovviamente costerà un botto.
Ci sono diverse risorse e dimostrazioni in rete, potete vederle/ascoltarle da voi facendo clic nei collegamenti che seguono: dimostrazioni audio degli stili, poi demo dei suoni principali, e per finire brani musicali dimostrativi. Non trascurate le pagine dedicate a Pa4X nei siti ufficiali di Korg e del distributore italiano Eko Music Group. E ora godiamoci insieme il video di presentazione istituzionale.
Eccoci qui con pa4x ero già stato avvisato da korg ekogroup quindi non sono rimasto sorpreso certo d’un gran bello strumento ma non tanto da meravigliare un restyling ben progettato fissa il prezzo sarà alle stelle ma pur sempre una nuova ammiraglia. Vedremo più in là Le sue meraviglie puntualissimo sig Renato complimenti e grazie per i dettagli importanti per tutti noi Alberto.
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Ancora una volta grazie Alberto per la tua preziosa attenzione ai miei articoli e per il tuo commento.
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La qualità dei timbri della nuova pa4x è stata migliorata rispetto la pa 3x? Sono indeciso su quale comprare e se merita risparmiare col modello precedente che è più abbordabile o se è il caso di puntare al New top?
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