Roland alza il sipario su E-A7

Roland E-A7

Roland E-A7

Ta-dà! Chi mai più se lo aspettava? La notizia del giorno appartiene a Roland e al suo nuovo arranger. Davvero? Sì, davvero. E’ ufficiale: si chiama E-A7 ed è il primo arranger studiato e realizzato dalla casa giapponese dopo l’infelice chiusura di Roland Europe.

Scorriamo insieme la scheda tecnica, l’unica cosa certa che al momento abbiamo nelle nostre mani:

  • E-A7 dispone di 128 note di polifonia, un numero che oggigiorno corrisponde allo standard minimo di qualità.
  • Le parti suonabili da tastiera son quattro (bene!): UP1, UP2, UP3, LWR.
  • Purtroppo, come su BK-9, anche qui sono presenti due piccoli schermi video separati con caratteri dalle dimensioni lillipuziane. Mentre per BK-9 era possibile lavorare comunque grazie ad uno schermo di dimensioni elevate, collegando cioè un iPad, sembra che E-A7 non offra questa possibilità: temo che ci si dovrà arrangiare.
  • L’arsenale di suoni include 1500 voci e oltre 100 kit di percussioni. E’ possibile personalizzare i propri suoni e salvarli in 256 posizioni di memoria; per le percussioni, sono a disposizione addirittura 128 ubicazioni personali.
  • Il numero di stili di fabbrica è sterminato: 600. Come in casa Yamaha, anche qui è possibile caricare da memoria USB un numero illimitato di altri stili.
  • Il controllo della sezione arranger contempla ben quattro Intro/Ending (non male!) oltre ai soliti quattro Main, quattro Fill-In e un singolo Break.
  • Non mancano le preziose risorse Roland che rispondono al nome di Style MakeUp Tools, per rinnovare facilmente gli stili agendo su modelli predefiniti di arrangiamenti strumentali, e Style Composer, per creare nuovi stili partendo da Standard MIDI File.
  • Il lettore di basi supporta SMF (formato 0 e 1), MP3, MP3 con testi (CDG) e file WAV.
  • E’ possibile modificare il tempo di esecuzione ed “eliminare” la traccia del canto anche delle basi audio (MP3, WAV).
  • Roland è sempre stata maestra nel calcolo degli accordi in tempo reale dalle basi MIDI e anche qui è presente questa funzione, nota come Song Chord Extractor.
  • Il registratore audio produce file WAV (purtroppo non MP3).
  • Dalla lettura delle specifiche tecniche, deduco che sono presenti quattro unità effetti: una per le parti suonate da tastiera, due per gli stili e una per gli Standard MIDI File.
  • E’ possibile importare campioni WAV a 16 bit lineari e 44.1 kHz, su una memoria capace di 128MB. Forse che sia questo il motivo per cui Roland l’ha battezzato expandable arranger? Potrebbe, ma non credo. Sospetto che ci sia dell’altro: ne sapremo di più.
  • Sono ben sei i pulsanti pad dove, fra i tanti pattern, alcuni  di questi sono in grado di riconoscere gli accordi suonati dal vivo.
  • Gli amplificatori di bordo sono una coppia di 12W per 10cm.
  • So che non piacerà a molti: l’alimentatore AC è esterno.
  • Il peso di E-A7 è decisamente ridotto (poco meno di 8kg) e faciliterà il trasporto; tuttavia qualcuno potrebbe esprimere perplessità in merito alla robustezza della scocca e dei tasti.

In  breve, la sensazione è quella di essere di fronte ad un arranger di livello medio, in una posizione equidistante fra ammiraglie e modelli apripista. E poi che dite: non sembra anche a voi che il lavoro della nuova Roland asiatica si sia concentrato sullo studiare come inserire una BK-9 all’interno di una scocca dal design più innovativo derivata da FA-06, aggiungendo un centinaio di stili e gli amplificatori di bordo, ma operando numerosi tagli come la riduzione a 61 tasti leggeri, una diminuzione del numero di suoni (compresi i Super Natural), l’assenza di cursori per i suoni d’organo, la sottrazione del sequencer a 16 tracce, del D-Beam e chissà quanto ancora. E’ necessaria un’ulteriore indagine e soprattutto una prova diretta per avere tutte le risposte. Per il momento, queste mie note sono solo le impressioni iniziali, tutte in attesa di una conferma.

Spero siate d’accordo con me nell’esprimere comunque una discreta soddisfazione nel costatare come Roland abbia finalmente dato un segnale concreto di voler restare nel comparto dei produttori di arranger workstation. Questa è la vera buona notizia.

12 pensieri su “Roland alza il sipario su E-A7

  1. Alberto

    Grazie per la novità inaspettata. E così il signor Renato ci delizia con queste belle notizie. Certo, Roland ci sorprende e non poco dando risposta alla Yamaha col le nuove PSR. Il prodotto in effetti sarebbe per una fascia media almeno dalle caratteristiche tecniche: le prime demo su YouTube non mi hanno sorpreso, vedremo più in là gli approfondimenti. Il doppio display è scomodo per la verità, avrebbero fatto meglio con uno più grande, magari a colori. Brava Roland comunque: la lotta al mercato è aperta. Rinnovo i complimenti al signor Renato e la saluto cordialmente.
    Alberto

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    1. Orazio74

      Devo ammettere che mi ha molto sorpreso la novità di Roland. Così, improvvisamente la comparsa di un nuovo arranger, senza preavviso, né conto alla rovescia com’è solito fare; come dire… un fulmine al ciel sereno. Però, se da un lato la notizia mi può fare un pochino piacere, dall’altro lato provo molta rabbia e amarezza al pensiero di quei lavoratori sfrattati che per tanti anni hanno lavorato presso la Roland di Ascoli Piceno. Approfitto per salutare l’amico Renatus che grazie al suo blog, ci tiene sempre aggiornati.

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      1. Renatus Autore articolo

        Grazie anche a te Orazio. I tuoi interventi sono sempre graditi. Condivido il messaggio di solidarietà per gli ex collaboratori di Roland Europe.

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